Lettera a Marinella

manifesto laila - x manifestazione montalto si castro 29/11/09

Cara Marinella,
ti scriviamo su queste pagine  per dirti che ieri siamo andate a Montalto da molte città italiane per dirti che siamo tutte con te e per gridare la nostra indignazione al sindaco e ai / alle montaltesi che si sono messi contro di te.
Ti auguriamo di recuperare presto il sorriso e la gioia di vivere. Tante donne ti sono vicine.
Ti abbracciamo con affetto

Pubblicato in Presidio itenerante a Montalto di Castro 29/11/09 - Solidarietà a Marinella | Commenti disabilitati su Lettera a Marinella

Una domenica a Montalto di Castro per dire che non ci stiamo

foto manifestazione nazionale roma 28/11/2009

Una domenica a Montalto di Castro per dire che non ci stiamo
Un gruppo di donne, di femministe e lesbiche di svariate parti d’ Italia ha manifestato il 29 novembre ’09 a  Montalto di Castro, paese nel quale nel marzo ’07 un branco di ragazzi aveva violentato Marinella  ed il cui sindaco aveva stanziato nel luglio successivo 40mila euro per garantire un giusto processo agli 8 stupratori reoconfessi.

Siamo state a Montalto PER
-portare sostegno a Marinella e a tutte le donne che denunciano le violenze
-per dire che i soldi pubblici (N.B. di tuttie) non devono pagare i processi degli stupratori ma finanziare le strutture che sostengono le donne che subiscono violenza
-per smascherare la costruzione, ancora la stessa, per la quale le donne che subiscono violenza  sono loro stesse responsabili della violenza che subiscono; costruzione che riabilita gli stupratori e isola e criminalizza le donne su cui la violenza viene agita.
– per chiedere le dimissioni del sindaco Salvatore Carai

Consapevoli che la violenza è ben ramificata, in piccoli e grandi centri,
prima nelle case e poi nelle strade, che è la prima causa di morte per le donne e che gode spesso di “disattenzioni” o esplicite connivenze istituzionali come nel caso di Montalto di Castro, vogliamo insieme a tutte le altre tener alta l’attenzione denunciando azioni e politiche lesive della dignita e della libertà di tutte affinche a nessuno venga in mente di riprodurle.

MONTALTO DI CASTRO:
TUTTO IL MONDO E’ PAESE

http://www.women.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=710&Itemid=83

RASSEGNA STAMPA:

http://www.newtuscia.it/interna.asp?idPag=9292

http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=tg5&data=2009/11/28&id=40963&from=aggregatore_programmi_tg5_2008

http://www.inforegioni.rai.it/lazio.htlm

STUPRO DI MONTALTO DI CASTRO: IN CORSO PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI FEMMINISTE A MONTALTO, QUALCHE TENSIONE (Foto)
29/11/2009 : 13:19
(NewTuscia) – MONTALTO DI CASTRO – In questi minuti situazione di grande fermento a Montalto di Castro.
Un corteo partito alle 12.30 verso il centro del paese e formato da un gruppo di rappresentanti dei coordinamenti di associazioni femministe, lesbiche e di difesa dei diritti della donna, provenienti praticamente da tutta Italia, in particolare da Bologna, Firenze, Terni, Perugia, Roma, dalla Sardegna e da Palermo, sta attraversando le vie cittadine per protestare sul caso dello stupro della ragazza minorenne di Montalto.
A loro si sono aggregate anche altre persone del posto.
La protesta è diretta contro la condotta del sindaco di Montalto su questa vicenda che, seguita anche da Canale 5, ormai ha fatto il giro d’Italia.
Per ora conosciamo solo il nome di un’associazione di donne che è presente, la “Orlando” di Bologna.
Le manifestanti hanno detto ironicamente di essere venute per “salutare” il primo cittadino del paese tirrenico.
Tra gli striscioni più forti che sono portati c’è “Montalto di castro: impunità per stupro di gruppo a spese dello stato”: per cui è chiaro il riferimento delle donne al fatto che riguarda i soldi che furono dati per le spese legali dei ragazzi imputati per stupro nei confronti della ragazza montaltese.
Attualmente la situazione è abbastanza calda, perché il nostro corrispondente, telefonicamente, ha fatto sentire in diretta le urla molto forti degli slogan che le rappresentanti dei coordinamenti stanno citando. Le forze dell’ordine sono sul posto.
Presto aggiornamenti.

scarica qui il manifesto presidio Manifesto manifestazione montalto 29.11.09.pdf
 

Pubblicato in Presidio itenerante a Montalto di Castro 29/11/09 - Solidarietà a Marinella | Commenti disabilitati su Una domenica a Montalto di Castro per dire che non ci stiamo

Presidio a Montantlo di castro – 29/11/2009

Pubblicato in video presidi e manifestazioni | Commenti disabilitati su Presidio a Montantlo di castro – 29/11/2009

VIOLENZA Io, lesbica, stuprata voglio giustizia di Delia Vaccarello

VIOLENZA Io, lesbica, stuprata voglio giustizia di Delia Vaccarello
«L e donne della Versilia sono forti come il marmo. Ho cercato di essere forte quando a 13 anni mi piacevano le donne. Ero attratta da due professoresse, quella di ginnastica e la collega di religione. Avevano i capelli biondi e gli occhi azzurri. Ho capito che in famiglia dovevo tacere. Ho cercato di essere forte quando mi hanno stuprata dicendomi: “Brutta lesbica, ora tocca a te”. Avevo 16 anni quando, innamorata di una coetanea, ho deciso di rompere il silenzio e di parlare con i miei fratelli. Anche allora ho dovuto trovare dentro di me la tenacia della pietra. Due di loro mi hanno tolto il saluto, e una delle sorelle mi ha detto: “fai schifo”. Ho continuato a essere me stessa. Ora, dopo la violenza, voglio giustizia». A parlare è Paola, occhi neri spaventati, sorriso aperto. È la donna lesbica che il diciotto agosto è stata violentata a Torre del Lago. La sua storia mostra che lo stupro è «solo» un anello, micidiale, della catena di aggressioni alimentata dal pregiudizio. «Ormai da tempo vivo da sola con mia madre ultraottantenne, e la accudisco. Sono rimasta l’unica, mentre tutti gli altri si sono sposati. E ho capito che questo marmo di cui siamo fatte è ricco di venature, di sfumature di sentimento, di cura. Per tre anni ho lavorato il marmo. In laboratorio arrivavano i blocchi grezzi e io li trasformavo in lastre levigate. Tornavo a casa e continuavo. Facevo i mosaici, inserivo nelle superfici una luna, un sole. La pietra diventava per quella sera il mio cielo. Imparavo l’arte della forza e del coraggio. In questi anni, ho levigato tante parti di me per evitare che i pregiudizi e i rifiuti mi indurissero. Sono stata fidanzata con un ragazzo, che non a caso era molto femminile. Si curava molto, andava spesso dall’estetista. Ho provato a vedere se funzionava, abbiamo vissuto insieme. Finita la storia ho mantenuto con lui rapporti sereni. Ho lottato sempre contro la violenza dei pregiudizi nel desiderio di vivere la vita piena che mi spetta. Quando mi hanno stuprata, in pineta a Torre del Lago, due settimane fa, sono ritornata un blocco grezzo di pietra, dura. Da lavorare di nuovo. Non immaginavo che i giovani potessero essere così violenti. Ora non posso più vedere i maschi etero. Mi fanno schifo. Le notti mi sveglio e sento le mani ruvide del violentatore afferrarmi da dietro. Torna la sua voce. L’offesa. Non so se riuscirò a cancellare questa impressione. Vorrei che la mia anima diventasse di nuovo liscia, pronta ad accogliere la luna e il sole. Voglio che i miei aggressori vengano arrestati». I primi rifiuti sono arrivati presto. «Mia madre non è stata una donna affettuosa. È slava, abituata alla durezza. Poco espansiva fisicamente, come se non conoscesse il valore delle carezze. Mio padre ha fatto il carabiniere. In famiglia siamo tanti, tra fratelli e sorelle. Talmente tanti che la nostra educazione ai genitori deve essere un po’ sfuggita di mano. Io ho sempre sofferto del silenzio. Ma non ho scelto di nascondermi. Dai sedici ai venti anni ho amato la mia compagna di banco. Poi abbiamo preso due strade diverse, lei si è sposata e adesso è madre. Quando l’ho detto ai miei, mio padre ha risposto: “non cambia niente, sei mia figlia”. Mia madre voleva che mi sistemassi – marito, figli e così via -, ma quando ha capito che la mia felicità era con una donna è ritornata nel suo silenzio di sempre. Solo adesso, che viviamo insieme, si è lasciata sfuggire: “visto come sono gli uomini, preferisco che sei come sei”. Quando ho parlato di me sapevo che andavo incontro a possibili rotture. Ma la reazione dei miei fratelli mi ha fatto male lo stesso. Così le parole terribili di una sorella: “Sei malata. Non sei degna di far parte della famiglia. Fai schifo. Fai male a mamma”. Ho faticato tanto per digerirle. Il clima non è cambiato quando dai 20 ai 23 anni sono stata fidanzata con Giuseppe, compreso il periodo della nostra convivenza, durata dieci mesi. I miei fratelli hanno mantenuto le loro ostilità. A Giuseppe ho detto subito che avevo amato una donna. Se avesse mostrato di avere pregiudizi, lo avrei lasciato all’istante. Tra noi è finita perché non ho retto un suo tradimento. Ma finora eravamo rimasti in ottimi rapporti. Dopo di lui ho avuto una serie di storie con donne durate circa tre anni. Vengo sempre lasciata, forse perché sono fedele. Se mi piace qualcuna fuori dalla coppia, avverto. Non metto nessuna dinanzi al fatto compiuto. Le altre alla fine dicono che si annoiano. Frequento i locali della Marina, facendo amicizie o solo conoscenze. Sono posti tranquilli, risse non ne succedono. Conosci gente del luogo, ma anche di tante altre città. Devi soltanto stare attenta a mantenere la distanza quando incontri le coppie di donne. Altrimenti si sentono invase, oppure una delle due ci prova, e salta l’amicizia. La sera del diciotto, come ogni sera, ho cenato con mia madre. Ci dividiamo i compiti. A pranzo cucina lei, io preferisco restare leggera e quindi c’è meno da fare. Alla cena ci penso io. Intorno alle 22.30 l’ho salutata, le ho ricordato come sempre il numero del mio cellulare, per ogni evenienza. In venti minuti sono arrivata alla Marina. Al bar con un gruppo di amiche abbiamo preso il caffè. Poi siamo andate a ballare. Verso le due c’era il pienone. Gay, lesbiche, trans e qualche etero che viene per curiosità o, meglio, per fare qualche incontro. Ma sono incontri a cui le due parti acconsentono, per una sera. Niente a che vedere con quello che è successo a me. Dinanzi ai bagni c’era una fila di dieci metri. Ho scelto di andare in pineta, insieme ad altre. Tutto è successo in un attimo. Mi afferrano, mi tappano la bocca, uno mi violenta, «Brutta lesbica». La vecchia ferita del rifiuto si riapre. Quando riesco a urlare scappano. Il mio grido mi fa toccare la realtà. Mi hanno violentata, non solo con le parole, e con l’ostilità, ma lacerando ciò che il mio corpo ha di più intimo. In quel momento sono saltati tutti i buoni rapporti con il maschile che ero riuscita a mantenere. Una settimana fa mi ha telefonato il mio ex fidanzato, Giuseppe. Per un prendere un gelato. Ho detto che non potevo: “ho l’esaurimento nervoso”. Non riesco a frequentare gli etero. Non per ora, almeno. In questi giorni ho pensato a tutti quelli che sostengo fisicamente. Dopo aver lavorato il marmo, sono diventata operatrice socio sanitaria. Ho il diploma. In famiglia ho voluto dimostrare che valgo. Aiuto i disabili, gli anziani. Con la delicatezza di un contatto empatico che da piccola non ho conosciuto e che ho imparato da grande. Con la morbidezza capace di alleviare le ferite delle menomazioni, della vecchiaia. Adesso sono io che ho bisogno di aiuto. Mi sento rigida. Di pietra, ma in un altro senso. Bloccata. Il ciclo mestruale ha avuto un forte ritardo. Succede, mi hanno detto. Finora ho pianto di rabbia. La rabbia di non aver risposto con un calcio. Vorrei piangere tutto il mio dolore. Liberarmi. Ritrovare la mia lucidità. Splendere di nuovo, come il marmo che rende forti le donne della Versilia. delia.vaccarello@tiscali.it
5 settembre 2006 pubblicato nell’edizione Nazionale (pagina 25) nella sezione "Liberi"

Pubblicato in VIOLENZA Io, lesbica, stuprata voglio giustizia di Delia Vaccarello | Commenti disabilitati su VIOLENZA Io, lesbica, stuprata voglio giustizia di Delia Vaccarello

25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE – 2009

25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE 2009

MERCOLEDI 25 NOVEMBRE
DALLE H.16.30 PRESIDIO IN PIAZZA NETTUNO PER DENUNCIARE LA VIOLENZA CONTINUA CHE VIENE AGITA SU DONNE E LESBICHE DALLA SOCIETA’ INCIVILE E DALLE ISTITUZIONI
 -COME  A MONTALTO DI CASTRO CITTADINA NELLA QUALE  UNO STUPRO DI GRUPPO AI DANNI DI UNA MINORENNE GODE DI  TOTALE IMPUNITA’ E VEDE L’AMMINISTRAZIONE LOCALE FARSI CARICO CON I SOLDI PUBBLICI DELLE SPESE PROCESSUALI  DEI  CRIMINALI
-O COME A BOLOGNA DOVE UN TRIBUNALE RIABILITA GLI STUPRATORI CHE NEL SETTEMBRE ’06 VIOLENTARONO E MASSACRARONO DI BOTTE UNA DONNA NEL QUARTIERE CIRENAICA
 (e l’elenco potrebbe essere molto lungo)
ALLE 18.30 CIRCA PRESIDIO DAVANTI AL CIE (VECCHIO CPT) DI VIA MATTEI  LUOGO NEL QUALE PERSONE PROVENIENTI DA SVARIATI PAESI DEL MONDO VENGONO INTERNATE E SEQUESTRATE DALLO STATO SOLO perché NON IN POSSESSO DEL DOCUMENTO DI SOGGIORNO. VERI E PROPRI LAGER NEI QUALI QUOTIDIANAMENTE LE DONNE DEVONO DIFENDERSI DA VIOLENZE, UMILIAZIONI E RICATTI SESSUALI AI QUALI VENGONO SOTTOPOSTE IN CAMBIO DELLA SODDISFAZIONE DEI PIU’  ELEMENTARI BISOGNI

SABATO 28 NOVEMBRE ’09 MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA – PULMAN X ROMA
Ass.Armonie – E.Levante 138 tel.051/542876 lunedì mercoledì venerdì dalle 16 alle 19
Ass.Orlando presso il Centro delle Donne via del Piombo 5 tel. 051/4299411 lun.mar.merc.giov.ven. dalle 9 alle 18
Partenza dall’Autostazione delle Corriere -posteggio 25 ore 07,30 – Prezzo: 20€
per tutte le info > Fuoricampo 3391408010

INVITIAMO TUTTE AD ESSERCI
Quelle che non ci stanno Bologna
                                                                         

Pubblicato in Manifestazioni nazionali contro la violenza maschile su donne e lesbiche - Roma | Commenti disabilitati su 25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE – 2009

Alle sindache e ai sindaci dei Comuni d’Italia

Al presidente della Associazione Nazionale Comuni di Italia
Sergio Chiamparino
Alle sindache e ai sindaci dei Comuni d’Italia

Egregio Sindaco Chiamparino,

in occasione del 25 Novembre,  Giornata Mondiale contro la Violenza alle Donne, ci rivolgiamo a Lei e all’Associazione che presiede con una denuncia e una richiesta.
Le sono certo noti i gravissimi fatti di Montalto di Castro e  la condotta tenuta dal Sindaco di quella città, Salvatore Carai. Nel 2007 una ragazza allora quindicenne venne stuprata per molte ore da otto uomini, anch’essi allora minorenni, tutti residenti a Montalto di Castro. Il Comune stanziò a favore degli artefici della violenza, rei confessi,  40.000 € in forma di prestito d’onore per sostenere  le spese processuali, provvedimento poi sospeso a seguito delle indignate reazioni a livello nazionale. Alla vittima non sono mai stati offerti né una parola di solidarietà né alcuna forma di aiuto in denaro o tramite l’assistenza necessaria ad affrontare il trauma.
Spetta ad altri giudicare la legittimità dello stanziamento. Noi vogliamo denunciare un palese atto di violenza  istituzionale contro una  donna, perpetrato da un Comune membro della vostra Associazione. Maltrattamenti, stupri e omicidi di cui sono vittime ogni anno migliaia di donne in Italia, come attestato da statistiche che nessuno può più fingere di non conoscere, sono uno degli aspetti della violenza, che si manifesta in diverse forme e su terreni diversi, culturale, sociale, economico e, come in questo caso, istituzionale.
La violenza alle donne si radica in rapporti di potere squilibrati tra i sessi e si nutre di una cultura patriarcale che disconosce la libertà e il valore femminili mentre riconosce all’uomo  il diritto di dominio fino all’abuso. La decisione presa dal Sindaco di Montalto di Castro è un risultato e una causa di questa cultura. È noto che l’intera comunità montaltese si è schierata con gli stupratori, abbandonando e vessando la donna stuprata e facendosi corresponsabile di un crimine che ha provocato gravi conseguenze psicofisiche.
Ancora accade che la responsabilità della violenza subita venga attribuita alla vittima. Troppo spesso, inoltre, il tema della violenza alle donne è affrontato dalle amministrazioni comunali come problema di sicurezza pubblica, mentre è accertato che la maggior parte delle violenze ha luogo nelle famiglie, nelle comunità, sul luogo di lavoro ed è agita da uomini vicini alla vittima, che spesso amici e conoscenti definiscono “brave persone”.

Ricordando che “I diritti umani delle donne e delle bambine sono una parte inalienabile, integrante e indivisibile dei diritti umani universali” (Conferenza Mondiale sui diritti umani, Vienna 1993) e in virtù dell’art. 3 del vostro Statuto chiediamo dunque che l’associazione Nazionale dei Comuni Italiani
–    esprima una mozione di censura nei confronti del Comune di Montalto di Castro e attui nei suoi confronti ogni forma di provvedimento che lo statuto  e le finalità le consentono;
–    definisca un codice etico che impedisca comportamenti e atti istituzionali lesivi dell’integrità psico-fisica delle donne;
–    ponga il contrasto della violenza contro le donne e di ogni forma di violenza di genere  come un  obiettivo prioritario della propria azione, facendo proprie le conoscenze e le modalità di intervento che le donne e le loro organizzazioni, in primo luogo, e gli organismi internazionali hanno consolidato;
–    sostenga con progetti, consulenza e ogni strumento previsto dallo Statuto il rafforzamento e la creazione di Centri o Case delle donne per la prevenzione della violenza e l’aiuto necessario alle vittime di violenza.

Certe della Sua attenzione, Le inviamo
Cordiali saluti
Le donne riunite nell’Assemblea Cittadina di donne, femministe e lesbiche di Bologna

Pubblicato in Presidio itenerante a Montalto di Castro 29/11/09 - Solidarietà a Marinella | Commenti disabilitati su Alle sindache e ai sindaci dei Comuni d’Italia

WITCH PARTY SABATO 31 OTTOBRE 2009

 Festa Atlantide  31/10/09

Clitoristix e Quelle che non ci stanno

SABATO 31 OTTOBRE 2009 –  Only women @ lesbian – WITCH PARTY – ingresso 3 euro
scarica qui il volantino della festa FLY 3.pdf
20.00 Cerchio di streghe
dalle 23 Dj Set: Virna cool, Dj’s Nina,Laylaresistent

Festa di auto finanziamento – in attesa della manifestazione nazionale contro la violenza maschile su donne e lesbiche

SABATO 28 NOVEMNRE 2009 – ROMA 

Pubblicato in feste di finanziamento | Commenti disabilitati su WITCH PARTY SABATO 31 OTTOBRE 2009

TUTTE A MONTALTO DI CASTRO – DOMENICA 29 ORE 11,30

presidio itinerante montalto di castro 29.11.09

Per ogni donna stuprata e offesa
siamo tutte parte lesa

Montalto di Castro: 31 marzo ‘07
Un branco di ragazzi violenta una quindicenne.
La ragazza, coraggiosa, denuncia.
Il 19 luglio ’07 il sindaco e il suo consiglio stanziano 40mila euro
per garantire un”giusto processo” a quei bravi ragazzi degli stupratori.
La ragazza viene isolata dall’intero paese e accusata di essere
la sola responsabile di ciò che le è successo
e di aver provocato i ragazzi.

LA STORIA SI RIPETE crudele oscena
ed identica a se stessa.
Chi non ha memoria non ha futuro!

Siamo a Montalto
-per sostenere Marinella che ha subito l’ennesima violenza ed
ha avuto il coraggio di denunciare
-per dire che su queste questioni non si può e non si deve tacere
-perché i soldi pubblici (quindi anche nostri!) devono finanziare le strutture che sostengono le donne che hanno subito violenza e non i processi degli stupratori
-per non avere paura
-per ritrovare la nostra forza femminile di guerriere, moderne amazzoni

Riprendiamoci le strade le piazze
Denunciamo ogni forma di violenza
Fermiamo il femminicidio!
Sabato 28 novembre ’09 > Tutte a Roma
Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne e le lesbiche
Domenica 29 novembre ’09 > Montalto di Castro
 
Quelle che non ci stanno Bologna

Scarica qui il volantino della manifestazione: montalto-1.doc

scarica qui il volantino volantino montalto 29.11.09.pdf

 

Pubblicato in Presidio itenerante a Montalto di Castro 29/11/09 - Solidarietà a Marinella | Commenti disabilitati su TUTTE A MONTALTO DI CASTRO – DOMENICA 29 ORE 11,30

assemblea cittadina in preparazione della manifestazione nazionale 28/11/09

Care tutte…
è ormai uscita attraverso il sito www.torniamoinpiazza.it
l’indizione della manifestazione nazionale contro la violenza maschile su donne e lesbiche, il 28 novembre a Roma.
Ci vediamo in assemblea cittadina lunedi 26 alle ore 20.30 in via del Piombo 5. – Bologna
a presto
Quelle che non ci stanno

Pubblicato in Manifestazioni nazionali contro la violenza maschile su donne e lesbiche - Roma | Commenti disabilitati su assemblea cittadina in preparazione della manifestazione nazionale 28/11/09

assassino e stupratore.

Violenza su minore, indagato Placanica

Sotto inchiesta a Catanzaro l’ex carabiniere prosciolto
per la morte di Carlo Giuliani durante il G8 del 2001

 
 

MILANO – Mario Placanica, l’ex carabiniere accusato e poi
prosciolto per la morte di Carlo Giuliani durante il G8 di Genova, è
indagato dalla procura di Catanzaro per violenza sessuale su minore e
maltrattamenti. Mercoledì la minorenne – che all’epoca dei fatti aveva
11 anni – è stata ascoltata dal gip della città calabrese Gabriella
Reillo in sede di incidente probatorio, su richiesta del pubblico
ministero. L’ascolto della ragazzina, avvenuto in una struttura
protetta, si è reso necessario, si legge nell’ordinanza ammissiva di
incidente probatorio depositata il 26 ottobre 2009, «per garantire il
miglior ricordo dei fatti, verificatisi circa due anni fa, e verso i
quali la stessa ha manifestato un atteggiamento di rifiuto e di
tendenza alla rimozione, come desumibile dall’atteggiamento di non
collaborazione» rilevato da una psicologa, e in generale «dal
sentimento di vergogna, con conseguente reticenza»

L’ORDINANZA
– «È indispensabile – si legge nell’ordinanza di incidente probatorio,
depositata il 26 ottobre scorso nella cancelleria del tribunale di
Catanzaro- che la testimonianza della minore venga acquisita al più
presto per garantire il miglior ricordo dei fatti, verificatisi circa
due anni fa». Scrive il magistrato: «la prova richiesta deve ritenersi
rilevante e non rinviabile al dibattimento», anche per l’atteggiamento
di «vergogna, con conseguente reticenza» della ragazza, ma soprattutto
«per porre fine o comunque alleviare la situazione di stress». E dunque
il giudice, assistito da una psicologa minorile, ha ascoltato in una
stanza protetta e che la mettesse a suo agio, le parole della giovane,
mentre una telecamera trasmetteva le immagini a un’altra stanza della
struttura dove era prevista la presenza di «tutti gli altri soggetti
legittimati». L’ex carabiniere, a quanto si apprende, non ha
partecipato alla deposizione: in sua vece l’avvocato Salvatore Sacco
Saragò del foro di Catanzaro.

LE INDISCREZIONI
Secondo indiscrezioni la ragazza, che in un primo momento, e non in
sede di incidente probatorio, avrebbe ricordato un solo episodio,
avrebbe invece, mercoledì davanti al gip, fatto cenno a più di un
abuso. I presunti abusi, sempre a quanto si apprende, sarebbero durati
un anno circa fino ad agosto 2007. La denuncia alla polizia, invece,
sarebbe arrivata qualche mese dopo, a maggio del 2008. A presentarla la
madre della ragazza. Giusto il tempo, per lei, di rompere il muro della
paura, e quello del pudore da parte della giovane, aiutata nel
difficile percorso da una psicologa. Davanti alla quale, faticosamente,
avrebbe iniziato a raccontare quanto le sarebbe accaduto. A quanto
pare, poi, la polizia di Catanzaro avrebbe ascoltato immediatamente
dopo la denuncia altre quattro persone, le quali sarebbero state messe
al corrente dei fatti da Placanica stesso. La ragazza invece sarebbe
stata ascoltata la prima volta dagli inquirenti ad aprile 2009, con
l’ausilio di uno psicologo.

IL LEGALE – L’avvocato di Mario Placanica, Salvatore Sacco
Faragò ha replicato alle accuse apparse sui giornali: «Ribadisco con
fermezza l’assoluta estraneità di Placanica rispetto alle accuse a lui
rivolte, accuse dalle quali ci difenderemo con vigore e convinzione
nelle sedi opportune». «Valuteremo nelle prossime ore – annuncia il
legale – se sporgere querela contro ignoti per la grave lesione patita
dal mio assistito a causa della vergognosa fuga di notizie». Placanica,
aggiunge il penalista, «è da anni nell’occhio del ciclone in seguito
alle ben note vicende del G8 di Genova, ma non si perde occasione per
farlo ancora assurgere agli "onori della cronaca" come un mostro da
sbattere in prima pagina».« È semplicemente vergognoso che in un Paese
cosiddetto civile, sia possibile che alcune vicende, per cui ancora non
si è conclusa la fase delle indagini, e concernenti situazioni molto
personali e delicate – prosegue Faragò – siano divulgate con tale
noncuranza e scarso rispetto per i soggetti coinvolti. Oltretutto,
ancor più inquietante è il fatto che la stampa riporti alla lettera i
particolari di una fase processuale, nella specie un incidente
probatorio per l’ascolto di minore, svoltasi in un luogo protetto e con
la massima segretezza, in ossequio alle disposizioni del nostro
Codice». «Ci si chiede – conclude – che senso ha operare con tutte le
cautele e garanzie del caso, se poi si è esposti di fatto ad una gogna
mediatica senza rispetto per la vita di una persona che, fino a prova
contraria, è da ritenersi innocente».


19 novembre 2009(ultima modifica: 20 novembre 2009)

Pubblicato in Femminicidio quotidiano | Commenti disabilitati su assassino e stupratore.