25/11/12 giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne

foto: Giuditta Pellegrini

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25 Novembre 2012: giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne

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25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne

25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Scendiamo in piazza contro la violenza maschile, ore 17,30 p.zza Nettuno

La giornata viene istituita nel 1999, su proposta delle femministe latino-americane e dei Caraibi, per ricordare le sorelle Mirabal, donne coraggiose impegnatesi nella lotta di liberazione del loro paese, la Repubblica Domenicana, e per questo torturate e uccise dal regime di Trujillo, il 25 novembre del 1960.

La violenza maschile sulle donne ci riguarda tutte!

Ci riguarda tutte perché non vogliamo essere complici e mute di fronte al perpetuarsi di una violenza che si fa simbolo di virilità.

Ci riguarda tutte dichiarare e sostenere la “inviolabilità dei nostri corpi”.

Ci riguarda tutte e saremo sempre a fianco delle donne che denunciano, che si ribellano e che si sottraggono alla violenza.

CI RIGUARDA TUTTE e per questo saremo in piazza, luogo pubblico per eccellenza, a dichiararlo, a ribadire la nostra autodeterminazione, la nostra libertà, contro ogni forma di violenza che le voglia negare!

Vogliamo per ogni donna una vita libera dalla violenza. Invitiamo le donne alla denuncia ed alla solidarietà fra loro come forme di autodifesa!

Tutte in piazza

Unite contro la violenza maschile sulle donne – Bologna 25/11/2012

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PRESIDIO IN SOLIDARIETA’ ALLA DONNA STUPRATA ALL’AQUILA DA UN MILITARE IN SERVIZIO

Lunedì 19 novembre 2012 dalle ore 18 in piazza Ravegnana

Saremo in piazza perché il 12 febbraio scorso, in una discoteca di Pizzoli (L’Aquila), una donna di 20 anni è stata stuprata in modo efferato e ridotta in fin di vita, con lesioni gravi e permanenti.
La donna ha coraggiosamente denunciato Francesco Tuccia, militare in servizio all’Aquila per l’operazione “Strade Sicure”, partita dopo il terremoto, che ora è accusato di aggressione e tentato omicidio.
Il 19 novembre si svolgerà la seconda udienza del processo e come per la prima ci sarà davanti al tribunale un presidio femminista a sostegno di questa giovane donna.
Anche a Bologna e in altre città si svolgeranno presidi di solidarietà e sostegno perché LA VIOLENZA MASCHILE CI RIGUARDA TUTTE:

in questo caso esaltata dalla divisa militare, è stata perpetrata in un territorio in cui è stato messo in atto un vero e proprio esperimento di disgregazione sociale, istituendo campi per sfollati in cui le persone vengono scientificamente private di qualunque autonomia, disperdendo le comunità in piccoli insediamenti (le “new town”) e militarizzando il territorio. Quindi si tratta di una violenza maschile e istituzionale.

CI RIGUARDA TUTTE perché non vogliamo essere complici e mute di fronte al perpetuarsi di una violenza maschile che si fa simbolo di virilità.

CI RIGUARDA TUTTE dichiarare e sostenere la “inviolabilità dei nostri corpi”

CI RIGUARDA TUTTE e per questo saremo in piazza, luogo pubblico per eccellenza, a dichiararlo, a ribadire la nostra autodeterminazione, la nostra libertà, contro ogni forma di violenza che le voglia negare!

Saremo in piazza per sostenere una donna ma la nostra solidarietà diventa in questo modo anche autodifesa

SIAMO E SAREMO DAVANTI AD OGNI TRIBUNALE DOVE SI SVOLGONO PROCESSI CONTRO UOMINI CHE AGISCONO QUALUNQUE TIPO DI VIOLENZA SULLE DONNE.

UNITE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE – Bologna

La Biblioteca delle Donne Melusine – Il Centro Antiviolenza per le Donne dell’Aquila – Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche di Roma saranno davanti al Tribunale dell’Aquila

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Solidarietà a Marinella

Al Sindaco di Bologna Virginio Merola

Alla Presidente del Consiglio Comunale Simona Lembi

Alla Presidente della Commissione delle Elette Raffaella Ferri

Gentile Sindaco

come lei forse sa già, e’ avviato dal 13 aprile il processo per lo stupro di gruppo messo in atto da ben 8 uomini allora minorenni contro una ragazza di 15 anni, a Montalto di Castro, dopo ben cinque anni dai fatti.

Tante associazioni e tante donne si sono attivate nel paese per azioni di solidarieta’ e sensibilizzazione e per esprimere vicinanza a M. e alla sua famiglia che da anni vivono un clima di insopportabile intimidazione in un luogo come Montalto che ha immediatamente solidarizzato in gran parte con gli stupratori, a partire dal Sindaco Salvatore Carai, arrivato al punto di stanziare ben 40.000 € (denaro pubblico) per pagare loro le spese processuali. La cosa aveva sollevato indignazione a livello nazionale e pertanto era rientrata.

Dopo cinque lunghi anni dallo stupro di gruppo subito nella pineta di Montalto di Castro, dopo una lunga serie di rinvii, finalmente gli otto giovani uomini sono saliti sul banco degli imputati. Venerdì 13, alle ore 9,30 presso il Tribunale dei minori di Roma, nonostante i timori di un ennesimo rinvio, si è svolta la prima vera udienza del processo a loro carico.

A suo tempo era stata inviata una lettera al presidente dell’ANCI Chiamparino su indicazione delle donne riunite nell’Assemblea Cittadina di donne, femministe e lesbiche di Bologna, che stigmatizzava il comportamento allucinante del Sindaco e chiedeva che fossero stabilite sanzioni nei suoi confronti e presi provvedimenti dedicando allo stesso tempo impegno al contrasto alla violenza sulle donne.

Invece non solo Chiamparino non ha risposto mai alla lettera ma il sindaco, tuttora in carica ma non riproposto nelle elezioni di maggio, è stato eletto anche consigliere nella Provincia di Viterbo.

Sarebbe per noi tutte importante che su Palazzo D’accursio, per tutta la durata del processo, si potesse esporre uno striscione che esprima la vicinanza a M., non solo delle associazioni bolognesi firmatarie ma della città tutta con le sue istituzioni.

Questo a parziale risarcimento per la noncuranza dimostrata dalle istituzioni nei confronti di una tremenda violenza perpetrata da un gruppo di ragazzi su una ragazza che ha dovuto allontanarsi dalla città come se fosse la responsabile del fatto e non la vittima, per il clima accusatorio e di isolamento che la circondava.

Le associazioni UDI Bologna, Donne in Nero,Casa delle Donne per non subire violenza,Associazione Orlando,Tavola delle donne,SOS Donna, Armonie, Unite Diverse e Libere, Mujeres Libres, Fuoricampo, Rosa Rosae. Camera del Lavoro di Bologna, Nexus Emilia Romagna, Quelle che non ci stanno, Arcilesbica Bologna

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Manifesta creaATTIVA LESBOFEMMINISTA

Manifesta creaATTIVA LESBOFEMMINISTA
Il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza maschile sulle Donne, si presenta ancora come una giornata di lotta per tutte le donne, femministe e lesbiche. Ancora. Anche quest’anno.
La giornata nasce per ricordare e rendere omaggio alle sorelle Mirabal, donne coraggiose impegnatesi nella lotta di liberazione del loro paese, Repubblica Domenicana, e per questo torturate e uccise dal regime di Trujillo,  il 25 novembre del 1960.
Ma noi non possiamo limitarci solo a ricordare e celebrare:  ancora dobbiamo lottare contro una violenza maschile intollerabile che nel 2010 ha ucciso 127 donne in Italia, il 6,7% in più dell’anno precedente. Ancora dobbiamo lottare contro stupratori, in casa, al lavoro, ovunque. Ancora dobbiamo lottare contro  mariti/fidanzati/padri/zii/cugini/amici, che si accaniscono contro i  nostri corpi. Fino a quando dovremo vedere i media usare e strumentalizzare la violenza maschile sulle donne per assecondare i diktat securitari di governi nazionali e locali? Dobbiamo ancora subire l’ipocrisia di una classe politica che va a puttane, ma non riconosce diritti alle  puttane perché le preferisce schiavizzate e ricattabili?  Fino a quando dovremo vedere disprezzata e calpestata l’autodeterminazione delle donne, native e migranti? Fino a quando dovremo vedere donne deportate e stuprate nei CIE? Dobbiamo ancora vedere lesbiche discriminate, violentate o uccise perché negazione esistente della eteronormatività? Fino a quando dobbiamo subire un sistema economico che sottopaga le donne e da a noi meno possibilità professionali, solo perché donne?
Quellechenoncistanno per lottare ancora contro le numerose strategie di repressione nei confronti delle donne e contro quello che noi consideriamo FEMMINICIDIO, ogni forma di violenza o discriminazione esercitata contro le donne in quanto donne, INVITANO le donne, femministe e lesbiche a partecipare alla Manifesta creATTIVA LeSboFeMMinisTa contro la VioLeNzA MaScHiLe, venerdì 25 novembre h 18, davanti a Palazzo Re Enzo a Bologna.
Vogliamo comunicare e condividere con tutte la lotta contro il Femminicidio, vogliamo creare una cintura di donne, femministe e lesbiche per immobilizzare tutti coloro che AgisconO violenza contro le donne in ogni forma, vogliamo ricordare e rendere omaggio a tutte quelle donne che ogni giorno lottano e REAGISCONO alla violenza per se stesse e per tutte noi.
Insieme a tutte quelle che sono arrabbiate e battagliere, stanche ma ribelli, preoccupate ma non rassegnate e a tutte quelle a cui non vanno bene le cose così come stanno,  creeremo una cintura di mani, braccia, visi, suoni, parole e cartelli, e tutto quello che vorrete portare  per rendere visibile la nostra solidarietà femminile contro ogni forma di Femminicidio. Chi vorrà, potrà farsi fotografare con un proprio simbolo, una parola o un cartello contro la violenza sulle donne. L’idea è quella di farne una mostra esplodente all’interno della quale scegliere poi le immagini con cui tappezzare la città per rendere manifesta la nostra autonomia, la nostra libertà, la nostra autodeterminazione.  Ecco la nostra risposta a chi ci vorrebbe isolate, docili, obbedienti e remissive.
Durante l’iniziativa, realizzeremo un video per mandare dei messaggi alle donne colombiane de la Ruta Pacifica de las mujeres che da anni lottano sui loro territori contro la violenza maschile, che ha nella guerra la sua manifestazione più cruenta e radicata. Il video verrà inviato e proiettato sempre il 25 novembre (sfruttando il fuso orario) nella piazza di Puerto Buena Ventura, luogo che le donne della Ruta presidieranno per 24 ore.
Quellechenoncistanno
Donne di mondo

25 novembre 2011

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Mercoledì 18/10 ore 20,30 Atlantide – LABORATORI​O SUL SIMBOLICO

Care tutte, con il tempo abbiamo scoperto che sempre di più dobbiamo cercare di caratterizzare la nostra proposta politica arricchendola con linguaggi non consueti e liberando la nostra creatività per catturare l’attenzione con messaggi che sappiano in modo più immediato parlare a chi li vede o li legge o li ascolta o vi si unisce.
L’uso del simbolico è qualcosa che abbiamo sperimentato poco ancora nel nostro attivismo politico che pure di simbolico si nutre.
Imparare a parlare a tutte in modo immediato, costruire relazioni che partono dai nostri corpi e dalla parte emozionale e affettiva di ognuna di noi per fondare reti di donne che portano avanti un impegno politico comune perché condividono i temi e linguaggi ma anche l’appartenenza al genere femminile come scelta e come responsabilità individuale e collettiva, una presa in carico dell’altra/e consapevole, gioiosa o dolorosa.
L’occasione per riflettere su questa parte del politico che è il SIMBOLICO e per mettere in atto in modo pratico una proposta di lavoro collettivo su questo versante è l’incontro con Teresa Aristizabal, colombiana della RUTA PACIFICA DE LAS MUJERES che da anni lavora con le donne della sua rete su questo piano, ci vediamo mercoledi 19 alle 20.30 ad Atlantide p.ta Santo Stefano
Vi chiediamo di darci un riscontro sulla partecipazione per poi darvi indicazioni su quali cose sservono per partecipare al laboratorio.
 
Quelle che non ci stanno
 
useremo un serie di materiali, che ci stiamo procurando noi, porta una tua foto 🙂

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Il Governo italiano sotto esame dal Comitato CEDAW delle Nazioni Unite

Il Governo italiano sotto esame dal Comitato CEDAW delle Nazioni Unite Siamo arrivate da pochi giorni a New York e già stiamo rifacendo le valigie per tornare in Italia, riabbracciare i nostri cari e rimetterci a lavorare. Non siamo state delle buone turiste per la grande mela, ma sicuramente la nostra presenza come piattaforma “Lavori in corsa: 30 anni CEDAW ” è un elemento di avanzamento per i diritti delle donne in Italia. Ma che cosa è la CEDAW? È un trattato, uno dei principali delle Nazioni unite, del 1979, sottoscritto da quasi tutti i Paesi del mondo, per assicurare l’applicazione e il pieno godimento dei diritti delle donne. L’Italia ha ratificato la Convenzione per l’Eliminazione di ogni discriminazione contro le donne nel 1985. Ogni 4 anni i vari governi devono presentare un rapporto ad un Comitato di 23 membri, esperti da tutto il mondo, per illustrare cosa hanno migliorato, come e quali risultati hanno ottenuto. Nel corso della 49a sessione alle Nazioni Unite, il 14 luglio a New York, hanno risposto i rappresentanti del governo italiano. Il Comitato CEDAW, ha discusso e chiesto ulteriori informazioni alla delegazione governativa composta da 25 rappresentanti del governo venuti a New York e altrettanti presenti in video conferenza da Roma. Come voce di controcampo, il comitato ha ricevuto altri 4 rapporti ombra, tra cui quello preparato dalla piattaforma “Lavori in corsa: 30 anni CEDAW”, che mette in luce quanto ancora c’è da fare in Italia per garantire un eguale e soprattutto reale accesso e partecipazione alla politica, al lavoro, alla salute, alla protezione dalla violenza, alla cultura etc.. a tutte le italiane, migranti, seconda generazione, disabili, rom e alle persone con diverso orientamento sessuale. È la prima volta che la società civile italiana presenta un rapporto ombra e partecipa alla sessione di valutazione, siamo state presenti in tre, due rappresentanti di Fondazione Pangea e una di Giuristi Democratici. Per noi è stata un’emozione non da poco essere lì! La piattaforma ha fatto uno sforzo enorme, sia economico (dobbiamo ancora pagare i traduttori e non sappiamo come fare) che di impegno e di coordinamento! Abbiamo lavorato per giorni interi facendo nottate, abbiamo tolto tempo ai nostri cari, ai figli, al nostro sonno, pur di dire “noi ci siamo e non siamo contente di come state lavorando si deve fare di più per i diritti e la partecipazione delle donne e non solo”. Il rapporto, elaborato ha raccolto l’adesione di oltre 120 organizzazioni della società civile sia nazionali che locali e centinaia tra di singoli donne e uomini, creando un comune denominatore tra tante realtà molto diverse tra loro. Il messaggio deve essere chiaro, non stiamo parlando male del ministero pari opportunità, anzi, stiamo parlando dei problemi strutturali nel riconoscere in ogni ministero e al governo, un approccio di genere che sia inserito nelle politiche e nella loro applicazione. I rappresentanti del governo hanno risposto alle domande del Comitato CEDAW alle Nazioni Unite per quel che hanno potuto ma non sono stati in grado di dare informazioni esaustive in diversi punti critici. Molte domande sono rimaste inevase. Avanzare il pretesto dei problemi di budget per giustificare la non applicazione di politiche inclusive delle donne non può essere utilizzata perché molte azioni possono realizzarsi senza intaccare il bilancio, anzi, utilizzare un approccio di genere potrebbe rendere molto più efficiente l’allocazione delle voci della spesa pubblica permettendo l’inclusione delle donne in ogni settore e l’accesso ai loro diritti al pari di quelli degli uomini. Lo smalto che ha perso l’Italia nei contesti internazionali è anche dovuto al fatto che non si rispetta mai lo standard internazionale richiesto, siamo tra gli ultimi nelle classifiche europee che indicano quanto un paese sta progredendo, e, pur essendo tra i paesi del G8, non siamo di esempio per gli altri perché non applichiamo molte delle direttive europee che ci renderebbero più credibili davanti alle Nazioni Unite. Un esempio? La l.188/2007 sulla base di una direttiva europea aiutava a contrastare la pratica delle dimissioni in bianco sopratutto per donne in maternità ed è stato uno degli atti abrogati dal governo nel 2008. Noi donne garantiamo il ricambio generazionale per la società italiana, mettendoci il nostro sforzo fisico, psicologico, emotivo perché incinte, e dopo abbiamo una buona possibilità di restare a casa, senza possibilità di scegliere e tornare a lavorare, come il diritto alla salute riproduttiva che si sta sempre più restringendo in tutte le regioni. Quanto ancora dovremo aspettare? In Italia le donne contano oltre il 53% della popolazione, e una democrazia di solito è rappresentata dalla maggioranza. Basterebbe applicare l’art.51 della Costituzione per avere più donne in politica. Siamo noi a laurearci di più e con i migliori voti, ma solo il 14% delle donne è professore ordinario all’università. Poco meno di una donna su due lavora, a sud una su tre, le altre perdono la speranza e non cercano neanche lavoro. Lo sforzo delle politiche va nella direzione di rimettere a casa, ma forse il governo non ha capito che i tempi sono cambiati e che saremo noi, che da secoli sopportiamo le maggiori sofferenze e perdite, che siamo il fattore di sviluppo e progresso per garantire a tutti il pieno godimento della vita. A questo punto aspettiamo con ansia un incontro con i rappresentanti del governo italiano e di avviare un dialogo costruttivo, per cercare di cambiare, insieme, il presente e il futuro delle donne in Italia. Donne yes we can! Simona Lanzoni, Barbara Spinelli, Claudia Signoretti per la piattaforma “Lavori in corsa: 30 anni CEDAW” Aderiscono alla piattaforma Lavori in Corsa – 30 anni CEDAW: Fondazione Pangea Onlus, Giuristi Democratici, ActionAid, ARCS-ARCI Cultura e Sviluppo, IMED- Istituto per il Mediterraneo, Be Free, Fratelli dell’Uomo, Differenza Donna ONG.

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Corpi e territori senza guerra né violenza

Donne di Mondo e Quelle che non ci stanno ospitano
Aspettando il XV Incontro Internazionale delle Donne in Nero a Bogotà,Colombia
“Corpi e territori senza guerra né violenza”

Patricia Tough delle Donne in Nero di Bologna, che conosce la Ruta Pacifica de las Mujeresdal 2003 e che parteciperà all’incontro di Bogotà organizzato da questa rete costituita da più di 300 organizzazioni e gruppi di donne di 9 regioni del paese, presenterà le pratiche di lotta femminista e pacifista che le donne colombiane attuano per opporsi al conflitto armato e alla violenza, per promuovere i propri diritti e la giustizia sociale e per partecipare come soggetto integrante alla creazione di un vero processo di pace.
Martedì 21 giugno ’11 dalle 19,30
Atlantide Porta Santo Stefano
Apericena, proiezioni video e racconti dalla Colombia

L’evento servirà a sostenere le spese di viaggio delle donne che vengono da luoghi di conflitto o di guerra per partecipare all’Incontro.

rutapacifica 21.06.11 atlantide

Ricordando Ana Fabricia Cordoba, donna e compagna appartenente  alla Ruta Pacifica de las Mujeres,  assassinata qualche giorno fa  (8-6-2011) dai paramilitari per il suo impegno femminista  contro il militarismo e la violenza

www.rutapacifica.org.co

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Venerdì 13 maggio 2011 ore 19 P.ta S.Stefano – APERITIVA CreATTIVA per SIGNORE

La primavera è arrivata! e noi coltiviamo la PrimaVera LIBERTA’ quella di prenderci TEMPO e SPAZIO:
APERITIVA CreATTIVA per SIGNORE che ha dentro gusto, sostanza e tanto ARDORE!
venerdì 13 maggio 2011 dalle h 19 ad ATANTIDE p.ta S.STEFANO
laboratorio CreATTIVO: CreAttivamente inventa la tua risposta alla violenza maschile.
video, infoshop, buffet preparato con tanto sapore, musica selezionata dalle dj indigene
solo donne e lesbiche

quelle che non ci stanno
Clitoristrix, femministe e lesbiche
Donne di Mondo

Care tutte…
La primavera è arrivata,
e noi…, coltiviamo la PrimaVera libertà:
quella di prenderci Tempo e Spazio per stare insieme
E’ per questo che ci vogliamo regalare
Un’AperitivA CreAttiva per Signore
Nella nostra sede ATLANTIDE che è stata ed è tutt’ora a rischio
In quel contesto vi aggiorneremo sulla situazione dello spazio
E vi mostreremo come per radicarrci nell’idea che lo spazio non lo vogliamo cedere
Atlantide ha rimesso mano al look troppo a lungo trascurato
Per cui i muri adesso parlano…e
Raccontano cose interessanti
(Di recente acquisizione anche lo sciacquone nel bagno,
di cui andiamo particolarmente orgogliose)
Nell’arco della serata proietteremo video-produzioni-immagini
Sul tema della violenza maschile contro le donne
Ed allestiremo uno Spazio-Laboratorio
Dotato di vari materiali dove chi vorrà potrà metter mano
Per realizzare opere-istallazioni, individuali o collettive
Che abbiano come tema “Così rispondo alla violenza maschile?”
O declinato altrimenti, “La forza delle donne”.
Il laboratorio potrà essere arricchito da chiunque abbia voglia di
Portare immagini-testi-foto o quant’altro ritenga significativo per
Integrare\allargare o centrare il tema.
Ciò che si realizzerà potrà essere riutilizzato in manifestazioni o presidi
Ci sarà la libertà di andare fuori tema.!
Chi vorrà venire solo per far due chiacchere con le sue amiche
Potrà farlo gustando un bouffet preparato con amore e allettata
Da un sottofondo musicale curato dalle dj indigene.
A qst punto non ci resta che consigliarvi…..di mettere un POST
In bacheca per non farvi sfuggire un’OCCASIONE rara, se non UNICA
Per spezzare la modesta e composta primavera bolognese
VENERDI’ 13 MAGGIO dalle 19 ad ATLANTIDE
L’APERITIVA CREATTIVA PER SIGNORE
CHE HA DENTRO GUSTO, SOSTANZA E TANTO ARDORE!

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