L’aggressione in pieno giorno in una zona residenziale
Aggredisce quindicenne per violentarla
Preso clandestino espulso otto mesi fa
L’uomo sorpreso dalla reazione della ragazzina, che si è difesa a gomitate. Aveva in tasca il foglio di via
MILANO – Ha sentito una mano afferrarla per la maglietta e
l’altra allentarle la cintura dei pantaloni. E lei d’istinto ha
reagito a gomitate: la prima nello stomaco del suo aggressore, la
seconda e la terza direttamente in faccia, senza mai smettere di
urlare. Finché il giovane, preso alla sprovvista, non ha allentato la
presa e lei è riuscita a divincolarsi e a colpirlo di nuovo con tutta
la forza che aveva in corpo. Soltanto allora Ilaria (il nome è di
fantasia), 15 anni, studentessa, di Seveso, ha capito che ce l’avrebbe
fatta a scappare. E così è stato: ha afferrato la bici, c’è saltata
sopra e pedalando come una forsennata ha raggiunto casa, dove in
lacrime ha raccontato tutto ai genitori. Qualche ora più tardi i
carabinieri di Meda hanno intercettato il suo aggressore: è un
marocchino trentenne, clandestino e già arrestato otto mesi fa perché
sorpreso senza documenti. Aveva il foglio di via ma dall’Italia non
se n’è mai andato.
La tentata violenza sessuale è avvenuta in pieno giorno, in una
zona residenziale alla periferia di Seveso. Aveva trascorso un paio
d’ore in compagnia di un’amica. Mentre tornava a casa il suo
aggressore l’ha notata. Era in macchina. Forse la stava seguendo da
un po’, forse l’ha soltanto vista in quel momento, in ogni caso ha
aspettato che in strada non ci fosse nessuno per raggiungerla, scendere
dall’auto, rincorrerla a piedi per una decina di metri e bloccarla.
Sembrava facile: una mano a tenerla stretta per la maglietta, l’altra
a tentare di slacciarle i pantaloni. Ma l’uomo non ha fatto i conti
con la forza di volontà della ragazzina che, non appena ha sentito un
braccio stringersi intorno ai fianchi, ha cominciato a colpirlo
urlando e chiedendo aiuto. E’ stata la sua salvezza. La scarica di
gomitate ha costretto il marocchino ad allentare la presa quel tanto
che è bastato alla giovane per scappare. A casa la studentessa ha
spiegato tutto ai genitori, che l’hanno accompagnata prima in ospedale
(stato di choc e uno strappo al collo è la diagnosi dei medici) e poi
in caserma. Il suo aggressore non l’ha fatta franca. La descrizione
della vittima è stata così precisa che i carabinieri sono andati a
colpo sicuro: l’uomo è stato intercettato poco dopo e fermato. Era
ancora sull’auto utilizzata per l’aggressione.
Diego Colombo
18 agosto 2009